The Hostess

Qualche giorno fa mi è capitato di fa due chiacchere con un collega, tornando dal lavoro, come altre volte del resto, non è una novità direi. Questa volta mi consigliò un film molto pesante a dir il suo, e si sarebbe chiamato "The Hostess". Lì per lì il titolo non mi diceva molto, mentra la trama mi sembrava di averla già sentita, ma vedrai che tanto prima o poi mi capiterà di vederlo. E in effetti è proprio successo. Ieri sera. Ma non si trattava di una gentile signora su un aereo, bensì di "The Hostel". La storia di tre ragazzi, due americani ed un islandese, che si trovano a girare per l'Europa in cerca di divertimento, ragazze e le solite cose insomma, conoscono gente e fanno cose come al solito. Finché ovviamente non succede qualcosa ovviamente. Una delle tante persone che hanno conosciuto ovviamente conosce cose luoghi etcetcetc in mezza Europa e loro seguono ovviamente il suo consiglio, andando a finire in un non meglio precisato ovvio paese sperduto dell'est europa dove ovviamente potranno trovare facili e belle donne. Finiscono lì eccome. Conoscono le donne e ci vanno già la prima sera. E già succede il primo fatto: l'islandese scompare. E poi anche uno dei due americani. Il secondo anche dovrebbe, ma per uno stupido errore si salva da ciò che ancora deve scoprire. E inizia a preoccuparsi per i due dispersi. E ovviamente inizia le ricerche. Incontrerà le due ragazze con cui si erano divertiti e queste come un nonnulla lo portano dove sarebbero i due amici. La ricerca credo duri 2 minuti. Una suspance tremenda oserei dire. Ammazzata sul nascere, per intendersi. Comunque arriva nel posto maledetto. Ovvero una ex fabbrica dove vengono portate le persone rapite. Rapite su commissione da vari personaggi che vogliono poter usare, massacrare, torturare e uccidere i rapiti. Qui infatti si assisterà a scene crude e cruente. Non tante ma alcune sono impegnative effettivamente. Atroce in definitiva è l'idea in se, del pagare per poter torurare etc delle persone. Anche il protagonista viene imprigionato e messo a disposizione di un mandante. Il quale scivolerà su un oggetto sferoidale come neanche fantozzi sarebbe riuscito a fare. Nel cadere la motosega che aveva in mano gli taglia una gamba immobilizzandolo. Ovviamente il protagonista riesce a liberarsi e ad ucciderlo. Le dita che gli erano state tagliate di netto ovviamente nel frattempo hanno smesso miracolosamente di sanguinare. Si fingerà legato e dopo diverse peripezie riesce ad entrare o quasi in una macchina parchegiata all'esterno, quando ovviamente sente arrivare dall'interno dell'edificio le urla strazianti di una ragazza precedentemente conosciuta all'albergo. Ovviamente in pochi istatni è lì. Ovviamente nessuna guardia lo vede, ovviamente la salva, anche se lei ormai sformata nel viso poi si suiciderà nella fuga. Nella qual fuga ovviamente rivedrà tutti i vari personaggi incontrati durante il viaggio, dando così lìovvia spiegazione di quello che si era già capito. Poi ovviamente fugge e ci riuscirà, ma per fare una sorta di happy ending in treno incontrerà l'unico personaggio ancora non reincontrato durante la fuga, e ovviamente lo ucciderà. Fine film ovviamente. Effettivamente alcune scene sono truculente, e pesanti, ma come film in se lascia molto a desiderare. Non basta un po' di truculenza per fare un film, non dico un buon film, ma un film. L'inizio è un insieme di luogjhi comuni e solo dopo 25 minuti si arriva nella location principale del film. La suspance non si crea, non la si ha, di fronte a tante ovvietà ovviamente. Sembrava quasi un film tv fatto con più soldi, forse anche con più senno... ma alla fine... insomma... da vedere solo per le scene di violenza. E forse per il cameo di Takashi Miike e per la faccia del bambino capo baby gang... Questo Eli Roth non mi ha convinto... Meglio che appresti a guardare Cannibal Holocaust...
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