Benedicici Don Zauker!

Ora nel numero di Giugno del Vernacoliere il Mario (Cardinali anche all'anagrafe) ci dice nel suo scoop che pure il Diavolo Belzebù in persona personalmente si è scocciato del Papa Sfrangimaroni Ennesimo... Tanto da arrivare a quererarlo per diffamazione... Poerello, non ne poteva più di esser tirato in ballo da sto tipo con tanto di tunica tramite tutti i mezzi possibili come radio, tv, politici, giornalisti, comuni passanti e talvolta, pensa un po', pure dai preti stessi. Pure da quelli di clausura. Che ne caso giocavano il giolli. E inzomma si è sentito prima dare del pisano dal carabiniere e poi del terrorista dalla chiesa, che tanto ormai lo dicono di tutti, quindi si può affermare che essendolo un po' tutti non lo è nessuno. Una volta si dava delle streghe a chi viveva diversamente. Oppure dell'eretico. Ora del tterrorista che fa tanto più presa a livello mediatico. Dei roghi per fortuna non c'è più bisogno, ci pensano i mezzi d' "informazione" e i politici a bruciare le menti delle persone. Comunque propongo di sostenere la querela di questo povero Diavolo che si vede ingiustamente accollate le colpe degli uomini... Sosteniamolo almeno moralmente. Sosteniamo Don Zauker Santo di Volata, e saremo sicuri che anche il nostro Belzebù potrà finalmente lavorare in pace. Volendo passare a qualcosa di più leggero si può sbav... osservare Luana, la babisitter che tutti avrebbero voluto, in versione trapezista tentar di salvare Maicol... Rischiando di renderlo sterile... Ma tornando a cose più serie potremo finalmente aumentare la nostra conoscenza grazie ell'esimio Esperto, che risponderà a tutte le nostre domande (o nessuna?) a meno che non sia ora di merenda. Sponsor del suo intervento odierno "la Negreria da luciano, produzione propria" con i simpatici idoli portamerd... portafortuna. Ritorna con la sua seconda puntata di "Storie Partigiane" la Premiata Officina Pagliaro con l'episodio intitolato "Mariuccia". Continua lo stile del disegno che può ricordare Gipi ma sembra esser più personale il tratto. Sopratutto spicca la struttura della tavola, l'occhio del lettore viene indotto a proseguire tra una striscia e l'altra usando o l'enjambment (vedi tra la prima e la seconda striscia in particolare) piuttosto che un climax crescente tra la seconda e la terza per poi arrivare alla suspance necessaria per correre a leggere la prima vignetta della quarta... Poi la caduta dei protagonisti, il silenzio e l'ultima vignetta che chiude il cerchio con la prima della tavola contrastandola nettamente (prima vignetta sono sugli alberi e nell'ultima a terra), in una simmetria quasi perfetta se non fosse per la dimensione dell'ultima vignetta un po' troppo larga rispetto la prima (la prima vignetta della quarta striscia sarebbe potuta essere un po' più larga, stringendo così l'ultima e compensando maggiormente gli spazi). Del resto si dimostra padronanza della tavola, giusto qualche ritocco e diventa anche un qVadro. Una storia divertente e anche poetica, perché no?, del resto si scontrano la visone del sognatore utopista politico e quella del giovane innamorato (che sembra poi prevalere come visione). Il tutto sempre con i piedi piantati nella dialettica locale che si esprime sopratutto nel dialogo finale, teso anche a sdrammatizzare la situazione.
Ora però ci sarebbe ancora molto da dire ma preferisco andarmene alla tivvù che danno "Ehi, Gringo, non lo riconosci? C'è Sabata! (Hai ragione è un po' invecchiato)" Con G.Garko, F. Sanchez e con la partecipazione di Sartana, di cui la recensione mi ha convinto di molto
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